14° G. OPEN A GIR. C

ATLETICO CASTELLAZZo 1 - 3 OPPSEN FC
07 Mag 2018 - 21:00Comunale di Masone

MARCATORI : Pedroni A.  AMMONITI: Ungarese ESPULSI : nessuno

UN ATLETICO A DUE FACCE CROLLA NEL SECONDO TEMPO.

Sfortuna, episodi, destino…le parole a cui attaccarsi sarebbero tante resta il fatto che ancora una volta il nostro Atletico Castellazzo non riesce a trovare il famoso bandolo della matassa ed è costretto ad arrendersi all’ ennesima sconfitta, la settima in quattordici gare.
E dire che i rossoblu di Mister Sandrolini erano partiti bene, con un primo tempo molto ben giocato per convinzione, intensità ed impegno mettendo in scena probabilmente la più bella prima frazione del campionato.
L’ Oppsen di contro ha contenuto cercando qualche ripartenza senza però mai impegnare seriamente il nostro Modena.
Le incursioni di Di Settimi e Brigati sulle fasce sono una spina nel fianco, Ungarese prova a dialogare con i suoi compagni senza però riuscire mai a rendersi realmente pericoloso mentre Lai, Russi e Costi governano bene il centrocampo sia in fase di copertura che in quella di impostazione, così come è precisa, pulita e sicura la retroguardia guidata la Davide Pedroni e Barbieri nel mezzo e Brighenti e Nizzoli nei ruoli di terzini.
Su due corner i nostri si rendono pericolosi, prima viene annullata una rete a Barbieri per carica sul portiere Bertoni, poi l’ Oppsen si salva dopo un lungo batti e ribatti con un paio di occasioni a sbattere sul muro difensivo per un niente di fatto.
Verso fine primo tempo i nostri protestano per un chiaro tocco di mano in area ma l’ arbitro ferma il gioco per una posizione di fuorigioco di Ungarese senza dare chiara risposta sulla mancata concessione del penalty.
L’ Atletico fa tutto bene, manca solo il guizzo finale per buttare la palla del meritato vantaggio ed un Oppsen ordinato e compatto riesce ad entrare negli spogliatoi sullo 0 a 0.
Nella ripresa accade tutto e il contrario di tutto, alla prima occasione gli ospiti passano in vantaggio: Modena è costretto ad uscire dall’ area per calciare lontano ma il suo tiro non abbastanza potente termina sui piedi del numero sette in giallo che stoppa alza la testa e con un preciso destro disegna una parabola che scavalca il nostro numero uno e va ad insaccarsi nella porta indifesa 1 a 0.
Qui di colpo arriva la metamorfosi dei rossoblu, il vantaggio avversario nonostante praticamente tutto il secondo tempo ancora da giocare sembra un macigno da due tonnellate sulle spalle dei nostri che arrancano, faticano a ritrovare la sicurezza mostrata nel primo tempo lasciando all’ Oppsen la possibilità di fare il colpo di grazia che arriva poco dopo con un azione caotica in area conclusa poi con un cross dalla destra sul secondo palo e stoccata vincente da dentro l’ area: 2 a 0.
Sandrolini prova alcuni cambi ma l’ Atletico non reagisce , prova con azioni confuse spesso personali senza raccogliere mai qualcosa di concreto per arrivare a dieci minuti dal termine quando Merli buca un intervento su una palla vagante verso la propria porta lasciando al numero nove ospite la possibilità di lanciarsi a rete, tentare una prima conclusione su cui Modena in uscita respinge corto per poi recuperare palla ed insaccare nuovamente a porta vuota 3 a 0, buio totale.
Unica nota positiva il ritorno in campo di Alberto Pedroni che nei cinque minuti a lui concessi prima offre all’ altro neo entrato Gozzi una sponda per provare il tiro dalla distanza terminato rasoterra in posizione centrale per la facile presa del numero uno ospite, poi da azione d’ angolo trova un colpo di testa beffardo da posizione defilata ad ingannare Bertoni ed insaccarsi sul secondo palo per il gol della bandiera, 1 a 3 ma ormai è troppo tardi per ribaltare una gara già segnata, ancora cinque minuti di recupero ed il triplice fischio del direttore di gara arriva severo e deciso a decretare l’ ennesima caduta dei nostri.
Difficile analizzare questa partita, difficile quanto inutile trovare dei colpevoli o delle scuse, un Castellazzo dottor Jekyll e mister Hyde tanto bello e deciso nel primo tempo quanto impalpabile e inerme nel secondo al primo vero acuto avversario.
L’ incredibile contemporaneo successo in quel di Carpineti del Real Casina sul PS Sutura ora complica molto i giochi, fondamentalmente li riapre in maniera eclatante e lo spettro della retrocessione si riaffaccia sulle maglie rossoblu dei nostri ragazzi.
Ora c’è poco da fare o da dire, ora c’ è da preparare le ultime due partite come se fossero una finale mondiale, c’è da vendere cara la pelle e provare a tenersi la categoria con le unghie e con i denti.
Se per i nostri non ci saranno finali play off da giocare a giugno la trasferta in quel di Baiso lunedì 21/05 si potrà sicuramente annotare come una tappa fondamentale della storia di questa squadra, di questa società.
Ora il tempo delle parole è finito, anche scrivere questo articolo lascia il tempo che trova, ora è tempo di far parlare i fatti, il campo d’ allenamento in primis in questa settimana e mezzo di tempo e poi quello fatidico di Baiso dove ci aspetterà la solita bolgia montanara ad attenderci.
Dove trovare motivazioni e stimoli è dentro ad ognuno dei nostri giocatori, certo è che per quanto personalmente mi riguarda e per quanto assurdo possa essere l’ idea di dover andare in quel di Baiso a strappare una salvezza in un campo mai facile per nessuno e dove temperamento, grinta e gioco maschio sono il pane quotidiano dei nostri avversari è una di quelle partite che tutti vorrebbero giocare per poi raccontarle tra chissà quanti anni davanti ad una birra con i compagni di squadra di una vita, con quei compagni che sono più che dei semplici altri ragazzi che giocavano a pallone con te, sono una seconda famiglia , quei compagni di squadra che rimarranno sempre sacri, il gruppo prima di tutto, di ognuno di loro , anche quelli dei primi anni, avrai sempre un ricordo che ti strapperà un sorriso perché compagni di squadra lo si è per sempre.
Fortunatamente sono nato scarso e non ho mai giocato per soldi (anzi li ho sempre spesi), ho passato buona parte della mia vita negli amatori e ho giocato solo per questo, per avere un giorno questi ricordi, per avere un giorno queste storie da raccontare e saper cosa rispondere a tutti quelli (e tutti ne abbiamo conosciuto) che ti chiedevano: Ma chi te l’ ha fatto fare ?
Animo Castellazzo, ora tocca a noi dimostrare quanto ci teniamo e crediamo. Forza Castlas !!